NOTIZIE/CRITICA
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1996
MICHELE SOVENTE. IL MURO E LA DISTANZA
11 marzo 1996
La caratteristica dominante della scultura di Giuseppe Pirozzi è un ritmo mosso, tutto anfratti e fenditure, che snoda e annoda brandelli di materia pulsante e altri elementi di eteroclita provenienza, quali numeri, lettere, detriti appartenenti a un vissuto degradato e marginale. Discende da tutto questo un duplice punto di vista all'interno del fare plastico di Pirozzi: un lavoro di accumulo e un desiderio di esplorare quanto di improbabile, di surreale si annida nelle pieghe delle convenzioni sociali, della vita. Addensare più cose e farle interagire con una volumetria che si presenta ora franta, ora compatta, vuoi dire non assoggettarsi all'idea di una scultura come realtà ben definita e in sé conclusa. Di conseguenza, è proprio il gioco feroce dei travestimenti, delle numerose maschere che popolano la scena contemporanea a richiamare l'attenzione dello scultore sui bruschi tagli, su un procedere a zigzag, per cui le linee si avvicendano, si sovrappongono, si intrecciano con assoluta libertà. Le masse, i volumi, le scanalature di cui sono fatte queste inquietanti e strane immagini di Pirozzi spostano continuamente l'occhio di chi guarda dall'alto in basso, da una traiettoria centrale a una obliqua. E come se l'artista volesse dire che c'è ben poco da capire del mondo perché tutto è ineluttabilmente instabile, soggetto a vertiginosi mutamenti, la geometria è solo un inganno perché la verità non sta nell'inesorabile incastro di ascisse e ordinate, bensì nel punto debole, nella zona di pericolo, nel marasma degli elementi. Sta qui molto probabilmente l'interesse che Pirozzi negli ultimi tempi va dedicando alle tumultuose vicende della realtà nazionale: il muro e la distanza sono i temi e le metafore ossessive della sua più recente produzione. Alla scultura, allora, egli affida un profondo malessere e un desiderio di libertà.
testo critico (estratto) per la personale I segni dell’anima alla Banca Popolare di Asolo e Montebelluna, Treviso, 1996